L’amministrazione comunale ha realizzato, nell’anno scolastico 2020-21, il progetto “scuola diffusa” nel territorio del comune di Reggio Emilia, offrendo degli spazi alle scuole che, a causa della pandemia, non riuscivano a mantenere il distanziamento richiesto dalla normativa per il contrasto del Covid-19. All’Istituto Manzoni è stata offerta la possibilità di abitare due aule dei Musei Civici di Reggio Emilia.

L’istituto Manzoni ha deciso di riorganizzare le sue classi e fruire degli spazi esterni alla scuola, valorizzando per tutto l’Istituto gli spazi scelti, ambienti dinamici dotati di arredi innovativi e flessibili, ricchi di cultura e di collezioni eterogene. A turno tutto il comprensivo, dalla primaria alla secondaria di primo grado, si è alternato per una settimana all’anno nelle aule museali.

Questo progetto ha dato vita ad un curricolo verticale che si pone come obiettivo la crescita reciproca di due soggetti: la scuola e la didattica museale. La scuola cresce per mezzo dell’occasione imperdibile di misurarsi con spazi legati alla cultura e alla conoscenza non formale, che stimolano la didattica quotidiana ed i saperi di docenti e ragazzi. La didattica museale cresce per mezzo della possibilità di avere gruppi di studenti all’interno del museo, misurandosi con lo sguardo esperto dei docenti e la quotidianità del curricolo. Sia la scuola, sia gli educatori esperti del museo, possono coprogettare percorsi laboratoriali integrati.

Il progetto Scuola IN Museo, Il Museo Nella Scuola vuole sperimentare nuove modalità didattiche ed educative in cui la meraviglia e la bellezza diventano strumenti di apprendimento. Lo staff dei servizi educativi si compone di persone che hanno studiato arte, pedagogia, storia, scienze e archeologia. Si vuole promuovere il dialogo tra i tre ordini di scuola: infanzia, primaria, secondaria. Per quale ragione? Per agevolare il passaggio degli alunni tra i vari livelli scolastici, il loro benessere formativo e il loro approccio al patrimonio culturale e ambientale del territorio.

Il progetto Scuola IN Museo, il Museo Nella Scuola, rientra nel PTOF (Piano Triennale di Offerta Formativa) e rappresenta quindi: formazione dei docenti, costruzione di valori e linguaggi comuni tra ordini di scuola, promozione di educazione alla cittadinanza, valorizzazione del patrimonio culturale della città. I docenti apprezzano l’approccio olistico al museo, che diventa un luogo di apprendimento e di scoperta. Il rapporto con le collezioni e le ricchezze del territorio valorizzano lo spirito di ricerca e consentono un apprendimento di tipo emotivo. I percorsi museali sollecitano l’apprendimento grazie a due modelli metodologici: la didattica attiva e il costruttivismo. C’è poi un orientamento preciso al destinatario sotto il profilo intellettivo, cognitivo, emotivo e relazionale. Il progetto intende, nei prossimi anni, avvicinare bambini e ragazzi al patrimonio e li spingerli a fare domande, formulare ipotesi, creare interpretazioni. Ritiene la partecipazione e il coinvolgimento strumenti indispensabili per sostenere la curiosità e l’interesse. Mira a stimolare uno sguardo critico e un’osservazione analitica delle opere e dei reperti esposti nel museo. Prova inoltre ad avviare un processo di confronto e scambio di opinioni, una negoziazione di significati che accompagni i ragazzi verso un’interpretazione personale di ciò che stanno osservando. L’attività laboratoriale diventa quindi il fulcro del progetto e si alterna alle visite delle collezioni. Il saper fare e il poter fare con attività manuali (hands on) e opportuni momenti di riflessione (mind on) diventano i presupposti per un apprendimento significativo.

In conclusione, il curricolo del patrimonio e della cittadinanza dell’istituto Manzoni, permette un approccio all’educazione alla cittadinanza attivo, dove il territorio e la sua ricchezza culturale e naturale, diventano contesti in cui coltivare le intelligenze multiple: il codice linguistico, quello logico-matematico, le intelligenze interpersonali, l’utilizzo del corpo per percepire e comprendere le emozioni, gli stati d’animo, i fenomeni naturali. Questo approccio parla ai ragazzi con molteplici linguaggi e li invita a mettersi alla prova, toccare con mano, fare collegamenti. Il curricolo verticale sostiene così un apprendimento basato sugli interessi e sui bisogni dei bambini, trasversale a tutte le discipline, che permette di osservare reperti e collezioni. Si racconta il museo come luogo di storie in cui riconoscersi. La conoscenza è così costruita attraverso una circolarità di punti di vista che ci fa capire come i bambini apprendono e vivono il museo e la cultura del proprio territorio, ma anche le proprie identità personali e collettive.